M4810, una palestra di Change

Siamo entrati nell’ultima fase di questa grande opera. Il sipario si abbassa, ma c’è movimento dietro le quinte, tensione nell’aria: quando si alzerà la prossima volta, sarà per l’atto finale.

È questa la sensazione che accompagna il periodo successivo all’ultima uscita, quella al Rifugio Gianetti. È arrivato l’inverno, e con esso le difficoltà di portare avanti l’allenamento “collettivo” di Methodos in montagna. Quando la prossima primavera tornerà a sciogliere la neve e a rendere accessibili le montagne, sarà il momento del dunque e raccoglieremo i frutti di quanto avremo seminato anche in questi mesi. Sia sul sentiero sia nel Change.

#2

Le prossime sfide alpinistiche saranno i Quattromila, e allora gambe, forza, fiato e tutto il resto dovrà essere in splendida forma, dovremo essere pronti a dare il massimo.

Sarà anche il momento delle prossime sfide di M4810, come palestra di Change Management prima di tutto. Un progetto che è costato tempo, fatica, impegno, e di cui dovremo valutare con metodo scientifico i benefici e le conseguenze.

Il processo, in questo caso più che mai, ha un suo valore intrinseco, che prescinde dal raggiungimento del traguardo. La meta (o la vetta, nel nostro caso) è almeno in parte una conseguenza dell’acquisizione corretta di un metodo.

Non miglioriamo la nostra capacità di cambiare, la famosa “changeability”, arrivando in cima al Monte Bianco. Piuttosto, raggiungere la cima più alta d’Europa sarà una testimonianza di quanta strada si possa fare con un metodo corretto, un approccio strutturato al Change Management, un’analisi continua e onesta dei miglioramenti.

Raggiungeremo la vetta, ovvero avremo migliorato la changeability, perché avremo messo in moto un processo di cambiamento strutturato e ambizioso che ha coinvolto decine di persone.

Persone che, in molti casi, non erano affatto pronte a farlo.

Persone che hanno affrontato una sfida mentale prima ancora che fisica, che hanno applicato metodi e pratiche collaudate ma mai utilizzate in questo ambito, nel contesto dell’alpinismo.

Persone che, in ultima analisi, sono diventate più forti, più sicure di sé, più attive, perfino più sane.

Persone che, in quanto consulenti di Change Management, sono diventate dei veri e propri “portatori sani di cambiamento”, e che, in virtù dello sforzo fatto, possono contagiare altri con cui entreranno in contatto.

Un esperimento riuscito, che dimostra che se uno cambia il proprio mindset, si allena adeguatamente, modifica le proprie abitudini e si affida alla GUIDA corretta (intesa non solo come entità ma anche e soprattutto come modello, processo), si può riuscire a fare qualsiasi cosa.

The journey

1

M

3061

Mont Fallère

Methodos - M4810 - Mont Fallère

È la prima vetta oltre i 3.000m del nostro progetto

Il Mont Fallère  si trova nelle Alpi del Grand Combin in Valle d'Aosta.

Collocato tra la Valle del Gran San Bernardo e la Valdigne, rappresenta un  ottimo ingresso nel magico mondo dei Tremila. Il Mont Fallère, situato nel cuore della Valle d'Aosta propone una vista panoramica a 360° su tutte le vette valdostane. Il tracciato non è da sottovalutare ma in definitiva non presenta che lievi difficoltà alpinistiche e solo nel tratto di cresta finale.

Saliamo in due tappe: il primo giorno fino al Rifugio Fallère; il secondo giorno arriviamo alla vetta e poi scendiamo a valle. 

Leggi l'articolo di questa uscita :)

2

M

3128

Punta Lechaud

La nostra prima salita alpinistica ad una cima

La Punta Léchaud (3.128m) si trova lungo la linea di confine tra l'Italia (Valle d'Aosta) e la Francia (Savoia). Si trova a sud del Col della Seigne (2.512m) tra la valdostana val Veny e la savoiarda Valle dei Ghiacciai.

Saliamo in due tappe: nella prima giornata camminiamo da La Visaille al Rifugio Elisabetta Soldini (2.195m); nella seconda giornata salita alla punta e ritorno a La Visaille. 

Dal Rifugio si sale al Colle di Chavannes (2.603m); dal colle si deve abbandonare il sentiero segnalato che inizia a scendere nel Vallone di Chavannes, seguendo un sentiero sulla destra che attraversa in piano il ripidissimo versante orientale del Monte Lechaud. La traccia prosegue sulla destra, sempre non lontana dalla cresta del Monte Lechaud e supera un valloncello di pietrame o neve, raggiungendo l'ampia conca dove è collocato il Ghiacciaio di Chavannes. Calzati i ramponi si mette piede sul ghiacciaio salendo in diagonale verso sinistra. Dal dosso si volge gradualmente a destra puntando direttamente alla cima, che si raggiunge superando alcuni tratti di facili roccette a gradoni. Panorama vastissimo e spettacolare sul versante italiano del Monte Bianco.

Leggi l'articolo di questa uscita :)

 

3

M

3842

Vallée Blanche

Methodos - M4810 - Vallée Blanche

Traversata a piedi del ghiacciaio del Gigante verso l'Aiguille du Midi

Benché possa sembrare una "passeggiata panoramica", la Vallée Blanche non va sottovalutata, in quanto si tratta di un itinerario che prevede l'attraversamento del ghiacciaio del Gigante. È sempre necessario farsi accompagnare da una Guida Alpina che conosca molto bene l’itinerario e sappia leggere i pericoli.

Saliamo con funivia a Punta Helbronner (3.462m), indossiamo imbrago e ramponi e ci leghiamo in cordata. 

Il primo tratto ci fa perdere quota e poi si inizia a risalire verso l'Aiguille du Midi. L'ultimo tratto prevede la risalita di crinale e cresta innevata dell'Aiguille du Midi, con arrivo a 3.842m. 

Il ritorno è con i panoramici ovetti che ci riportano a Punta Helbronner. 

4

M

4559

Monte Rosa

Methodos - M4810 - Monte Rosa

2 giorni di full-immersion sul Monte Rosa per approfondire le tecniche alpinistiche.

Il Monte Rosa o Massiccio del Monte Rosa è un massiccio montuoso delle Alpi, posto nella sezione alpina delle Alpi Pennine, lungo il confine spartiacque tra Italia (al confine tra Valle d'Aosta e Piemonte) e Svizzera, che dà il nome al supergruppo delle Alpi del Monte Rosa, composto da diversi e importanti gruppi e sottogruppi, a est del Cervino e a sud-est del Massiccio del Mischabel. È il più esteso massiccio delle Alpi, il secondo per altezza dopo il Monte Bianco, il monte più alto della Svizzera e il secondo d'Italia, nonché quello con l'altitudine media più elevata: vi appartengono 9 delle prime 20 cime più alte della catena alpina.

5

M

4061

Gran Paradiso

Methodos - M4810 - Gran Paradiso

Il Gran Paradiso è l'unica montagna di 4000m totalmente in territorio italiano.

Il Gran Paradiso è l'unica montagna di 4000m totalmente in territorio italiano. Classica e affascinante salita: dopo una prima parte su ghiacciaio, per poter raggiungere vetta con la statua della Madonna, bisogna superare alcuni semplici passaggi di roccia.

6

M

4810

Monte Bianco

Methodos - M4810 - Monte Bianco

Il Monte Bianco (Mont Blanc in francese e in arpitano) è una montagna situata nel settore delle Alpi Nord-occidentali, lungo la sezione alpina delle Alpi Graie, sulla linea spartiacque tra la Valle d'Aosta (val Veny e val Ferret in Italia) e l'Alta Savoia (valle dell'Arve in Francia), nei territori comunali di Courmayeur e Chamonix, che dà il nome all'omonimo Massiccio del Monte Bianco, appartenente alla sottosezione delle Alpi del Monte Bianco.

Con i suoi 4.808,72 m d'altezza (ultima misura ufficiale il 13 settembre 2017) è la montagna più alta delle Alpi, d'Italia, di Francia e in generale dell'Europa se si esclude il Caucaso: da qui il suo soprannome di Re delle Alpi. Condivide assieme al Monte Elbrus nel Caucaso un posto tra le cosiddette Sette Sommità del Pianeta.

Prevalentemente di natura granitica, irta di guglie e di creste, intagliata da profondi valloni nei quali scorrono numerosi ghiacciai, è considerata una montagna di grande richiamo per l'alpinismo internazionale e, da un punto di vista della storiografia alpinistica, la nascita dell'alpinismo coincide con la data della sua prima ascensione: l'8 agosto 1786.