Cura l’ambiente: creerai le condizioni per il successo

Perché alcuni progetti aziendali ingranano alla perfezione, e altri si arenano tra imprevisti e difficoltà?

Perché certe azioni di Change Management hanno un impatto quasi immediato, mentre altre faticano a tramutarsi in vere e proprie trasformazioni, interiorizzate a tutti i livelli della società?

Perché alcune persone raggiungono i propri obiettivi, mentre altre rinunciano?

Probabilmente, nella maggior parte dei casi, è un tema di forza, coerenza e coesione del sostrato alla base di tutto: la cultura sottostante.

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Un terreno fertile è la conditio sine qua non perché qualsiasi coltura possa nascere, crescere e fiorire, e questo è altrettanto valido per le persone. Che si tratti di famiglie, di organizzazioni, aziende o progetti.

M4810, prima ancora che avere un valore in quanto palestra di mindset con le singole attività sulle quali permette ai consulenti di misurarsi (allenamento, uscita dalla zona di comfort, sfida, ecc.), trova la sua motivazione intrinseca in questo: è un esperimento collettivo.

È il risultato di una cultura aziendale che accoglie la sfida, lascia liberi di sperimentare, sostiene la proattività. E che quindi per prima sperimenta su se stessa tecniche nuove e teorie innovative.

È il metodo di Methodos.

Un metodo basato sulla coltivazione di una  cultura aziendale forte, perché questo sostrato permette ai semi di germogliare e al cambiamento di avvenire in modo naturale.

Con M4810 tutti noi ci stiamo nutrendo di un’energia potente. È quella che proviene dalla forza del gruppo, lo stimolo di fare qualcosa di unico con i colleghi; la sfida personale e collettiva; la possibilità di scegliere liberamente il proprio passo, ma di partecipare tutti a un unico, grande progetto. Questa energia si può poi riversare nelle nostre vite quotidiane, familiari, lavorative, affettive.

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Valorizzare le persone, così che loro valorizzino il lavoro; dar loro qualcosa che sentono le migliorerà e accrescerà; concedere la libertà necessaria per essere proattivi; offrire più di quanto si riceva, perché è l’unico modo per ricevere di più.

M4810 è una sfida ambiziosa, che chiede molto e dà molto. Ognuno può scegliere liberamente quanto prendere e quanto dare, l’equilibrio è qualcosa che ciascuno deve trovare.

Curare l’ambiente significa mettere le persone in condizione di avere successo.

Dare la tessera del CAI a tutti i membri della spedizione, per poter vivere la montagna in libertà anche autonomamente, ma soprattutto in sicurezza.

Le visite mediche e le analisi dei rispettivi parametri di salute, per fornire a ciascuno i dati di partenza su cui costruire il proprio allenamento. E i dispositivi Garmin, per monitorarlo.

Il diario, per raccogliere non solo dati oggettivi ma anche quelli soggettivi.

Le intense, sincere sedute di feedback al termine di ogni uscita, perché il cambiamento venga dal basso e non sia imposto dall’alto.

Tutte piccole, grandi materializzazioni di uno stimolo costante al cambiamento, che è l’obiettivo ultimo delle organizzazioni.

I leader non sono altro che le figure in azienda responsabili di creare l’ambiente in cui le persone si sentano in grado di esprimere il meglio di se stesse, come sostiene Simon Sinek. E per supportare e rendere dei leader nostri clienti, dobbiamo applicarlo per primi a noi stessi.

The journey

1

M

3061

Mont Fallère

Methodos - M4810 - Mont Fallère

È la prima vetta oltre i 3.000m del nostro progetto

Il Mont Fallère  si trova nelle Alpi del Grand Combin in Valle d'Aosta.

Collocato tra la Valle del Gran San Bernardo e la Valdigne, rappresenta un  ottimo ingresso nel magico mondo dei Tremila. Il Mont Fallère, situato nel cuore della Valle d'Aosta propone una vista panoramica a 360° su tutte le vette valdostane. Il tracciato non è da sottovalutare ma in definitiva non presenta che lievi difficoltà alpinistiche e solo nel tratto di cresta finale.

Saliamo in due tappe: il primo giorno fino al Rifugio Fallère; il secondo giorno arriviamo alla vetta e poi scendiamo a valle. 

Leggi l'articolo di questa uscita :)

2

M

3128

Punta Lechaud

La nostra prima salita alpinistica ad una cima

La Punta Léchaud (3.128m) si trova lungo la linea di confine tra l'Italia (Valle d'Aosta) e la Francia (Savoia). Si trova a sud del Col della Seigne (2.512m) tra la valdostana val Veny e la savoiarda Valle dei Ghiacciai.

Saliamo in due tappe: nella prima giornata camminiamo da La Visaille al Rifugio Elisabetta Soldini (2.195m); nella seconda giornata salita alla punta e ritorno a La Visaille. 

Dal Rifugio si sale al Colle di Chavannes (2.603m); dal colle si deve abbandonare il sentiero segnalato che inizia a scendere nel Vallone di Chavannes, seguendo un sentiero sulla destra che attraversa in piano il ripidissimo versante orientale del Monte Lechaud. La traccia prosegue sulla destra, sempre non lontana dalla cresta del Monte Lechaud e supera un valloncello di pietrame o neve, raggiungendo l'ampia conca dove è collocato il Ghiacciaio di Chavannes. Calzati i ramponi si mette piede sul ghiacciaio salendo in diagonale verso sinistra. Dal dosso si volge gradualmente a destra puntando direttamente alla cima, che si raggiunge superando alcuni tratti di facili roccette a gradoni. Panorama vastissimo e spettacolare sul versante italiano del Monte Bianco.

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3

M

3842

Vallée Blanche

Methodos - M4810 - Vallée Blanche

Traversata a piedi del ghiacciaio del Gigante verso l'Aiguille du Midi

Benché possa sembrare una "passeggiata panoramica", la Vallée Blanche non va sottovalutata, in quanto si tratta di un itinerario che prevede l'attraversamento del ghiacciaio del Gigante. È sempre necessario farsi accompagnare da una Guida Alpina che conosca molto bene l’itinerario e sappia leggere i pericoli.

Saliamo con funivia a Punta Helbronner (3.462m), indossiamo imbrago e ramponi e ci leghiamo in cordata. 

Il primo tratto ci fa perdere quota e poi si inizia a risalire verso l'Aiguille du Midi. L'ultimo tratto prevede la risalita di crinale e cresta innevata dell'Aiguille du Midi, con arrivo a 3.842m. 

Il ritorno è con i panoramici ovetti che ci riportano a Punta Helbronner. 

4

M

4559

Monte Rosa

Methodos - M4810 - Monte Rosa

2 giorni di full-immersion sul Monte Rosa per approfondire le tecniche alpinistiche.

Il Monte Rosa o Massiccio del Monte Rosa è un massiccio montuoso delle Alpi, posto nella sezione alpina delle Alpi Pennine, lungo il confine spartiacque tra Italia (al confine tra Valle d'Aosta e Piemonte) e Svizzera, che dà il nome al supergruppo delle Alpi del Monte Rosa, composto da diversi e importanti gruppi e sottogruppi, a est del Cervino e a sud-est del Massiccio del Mischabel. È il più esteso massiccio delle Alpi, il secondo per altezza dopo il Monte Bianco, il monte più alto della Svizzera e il secondo d'Italia, nonché quello con l'altitudine media più elevata: vi appartengono 9 delle prime 20 cime più alte della catena alpina.

5

M

4061

Gran Paradiso

Methodos - M4810 - Gran Paradiso

Il Gran Paradiso è l'unica montagna di 4000m totalmente in territorio italiano.

Il Gran Paradiso è l'unica montagna di 4000m totalmente in territorio italiano. Classica e affascinante salita: dopo una prima parte su ghiacciaio, per poter raggiungere vetta con la statua della Madonna, bisogna superare alcuni semplici passaggi di roccia.

6

M

4810

Monte Bianco

Methodos - M4810 - Monte Bianco

Il Monte Bianco (Mont Blanc in francese e in arpitano) è una montagna situata nel settore delle Alpi Nord-occidentali, lungo la sezione alpina delle Alpi Graie, sulla linea spartiacque tra la Valle d'Aosta (val Veny e val Ferret in Italia) e l'Alta Savoia (valle dell'Arve in Francia), nei territori comunali di Courmayeur e Chamonix, che dà il nome all'omonimo Massiccio del Monte Bianco, appartenente alla sottosezione delle Alpi del Monte Bianco.

Con i suoi 4.808,72 m d'altezza (ultima misura ufficiale il 13 settembre 2017) è la montagna più alta delle Alpi, d'Italia, di Francia e in generale dell'Europa se si esclude il Caucaso: da qui il suo soprannome di Re delle Alpi. Condivide assieme al Monte Elbrus nel Caucaso un posto tra le cosiddette Sette Sommità del Pianeta.

Prevalentemente di natura granitica, irta di guglie e di creste, intagliata da profondi valloni nei quali scorrono numerosi ghiacciai, è considerata una montagna di grande richiamo per l'alpinismo internazionale e, da un punto di vista della storiografia alpinistica, la nascita dell'alpinismo coincide con la data della sua prima ascensione: l'8 agosto 1786.